Sibilla
La serie esplora in chiave femminile, sia estetica che concettuale, la presenza del divino nei luoghi naturali dove l'antropizzazione è minima o del tutto assente; tratta metaforicamente l'eterno contrasto tra la natura divina, immateriale, dell'esistenza e la manifestazione terrena, materiale, della condizione umana.
Sibilla è una ricognizione fotografica nella natura e nel paesaggio, atta ad accertare l'esistenza e la presenza invisibile dell'Assoluto in ogni manifestazione. La caducità della vita terrena resta un mistero per l'essere umano, ma quanto più si avvicina alla natura in tutte le sue accezioni e la osserva con umiltà, senso di scoperta e si mette in ascolto, tanto più gli è possibile acquisire consapevolezza e così comprendere il significato profondo e invisibile dell'esistenza. La concretezza di uno scheletro spoglio non dimostra la fine dell’esistenza dell'anima, è piuttosto il segno che resta del suo passaggio terreno. La vita sulla terra è un continuo fiorire "Perché non v'è nulla di nascosto che non debba essere rivelato, e nulla di segreto che non debba essere manifestato". (Matteo 10: 26-27)
La narrazione concettuale della serie fotografica è stata ispirata dal territorio dei monti Sibillini in centro Italia, dalle leggende e dalla nomenclatura di quei luoghi.
Le opere fotografiche sono realizzate a partire dalla tecnica dell'infrarosso digitale, per trascendere dal realismo paesaggistico.
Il progetto Sibilla include alcune tracce audio ispirate dalle immagini della serie, composte appositamente dall'artista Paolo Mazzanti.
Ilaria Ferretti
(2019-2024)